I proprietari di locazioni turistiche (locazione breve) o abitazioni affittate a lungo termine devono dichiarare i redditi all’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, grazie alla normativa fiscale italiana, è possibile detrarre diverse categorie di spese, ottimizzando l’imposizione fiscale e rispettando gli obblighi previsti dalla legge.
Cumple con la normativa de registro de huéspedes, crea contratos de alquiler y gestiona fianzas con Check-in Scan
Índice
Aliquota 21% per il primo immobile; 26% per immobili successivi. Solo per persone fisiche che non svolgono attività imprenditoriale, affittano fino a 4 immobili e non offrono servizi alberghieri (come colazioni o pulizie giornaliere).
Non si possono dedurre spese (tranne pulizia documentata) e si rinuncia alle rivalutazioni ISTAT.
Il 95% del canone viene tassato come reddito complessivo, con aliquote progressive dal 23% al 43%.
È possibile dedurre documenti fiscali oneri per manutenzione, utenze, spese condominiali, interessi di mutuo.
Piattaforme come Airbnb & Booking trattengono il 21% dei canoni a titolo d’avviso o acconto imposto, anche se viene superato il limite dei 4 immobili.
È obbligatorio indicare il Codice Identificativo Nazionale (CIN) sugli annunci e registrarlo nel portale ministeriale; diventa sanzionabile dal 2 gennaio 2025.
Comunicazione degli ospiti entro 24 h dal loro arrivo tramite Alloggiati Web. In caso di pernottamento singolo, entro le 6h.
Los ingresos provenientes del alquiler de viviendas a largo plazo deben declararse como rendimientos de capital inmobiliario, sin embargo, los ingresos provenientes de alquileres a corto plazo, deben declararse como rendimientos de actividades económicas.
In caso di locazione ordinaria (medio-lungo termine), si possono dedurre le seguenti spese:
1.Manutenzione e conservazione dell’immobile (verniciatura, riparazioni).
2.Utenze (acqua, luce, gas) se sostenute dal proprietario — deducibili al 100%.
3.Ammortamento: fino al 3% del valore catastale o d’acquisto.
4.Assicurazione casa: interamente deducibile se pagata dal locatore.
5.Costi di terzi: giardinaggio, portineria, servizi condominiali.
6.Interessi passivi del mutuo ipotecario.
7.Commissioni agenzia immobiliare: gestione inquilino, contratti, incassi.
8.Certificato APE: deducibile nella voce “altri oneri deducibili” .
9.Imposte locali: IMU, tassa rifiuti, illuminazione pubblica, fognature
Oltre alle deduzioni IRPEF possibili nel regime ordinario, si aggiungono:
Spese pubblicitarie e marketing, se fatturate e inerenti all’attività locativa.
Pulizie e lavanderia, essenziali per turnazioni frequenti di ospiti, specie in alta stagione (se regolarmente documentate)
La deducibilità presuppone il principio d’inerenza: la spesa deve avere un nesso funzionale con l’attività d’affitto (anche indiretto) e deve essere documentata e conservata per almeno 5 anni per eventuali verifiche fiscali.
Gestire oltre 4 immobili in locazione breve presuppone attività imprenditoriale, con obbligo di Partita IVA, contabilità, IVA al 10% (se offri servizi para-alberghieri), contributi INPS, ecc.
Anche con meno immobili, ma con organizzazione strutturata, marketing o servizi accessori, le entrate potrebbero essere qualificate come attività d’impresa
Conserva tutte le fatture: sono essenziali per dimostrare l’inerenza e usufruire delle deduzioni.
Verifica il limite dei 4 immobili se intendi continuare con regime non imprenditoriale.
Usa piattaforme come Check-in Scan per la gestione automatica di registrazione ospiti, contratti e cauzioni, facilitando l’adempimento Alloggiati Web.