Il codice identificativo nazionale è un codice assegnato ai diversi tipi di strutture ricettive turistiche, includendo ogni tipo di sistemazione, dalle grandi catene alberghiere alle case vacanze (CAV) e agli appartamenti turistici. Il codice identificativo nazionale viene assegnato dal Ministero del Turismo a seguito di una richiesta esplicita da parte del titolare dell’immobile o del responsabile della gestione della struttura ricettiva, con l’autorizzazione del proprietario.
Questo codice deve essere visibile sia negli annunci online presenti sulle principali piattaforme di affitto turistico (come Airbnb o Booking), sia in qualsiasi altro canale in cui sia presente la struttura ricettiva.
L’obiettivo è inserire il codice CIN in una Banca Dati Nazionale, garantendo una maggiore tracciabilità e controllo, con l’intento di eseguire una gestione più efficiente e trasparente nel settore delle locazioni turistiche e delle strutture ricettive.
Índice
Il codice CIN è entrato in vigore il 3 settembre 2024, dopo una fase sperimentale condotta in diverse regioni italiane, più precisamente nelle regioni Puglia, Abruzzo, Veneto, Calabria, Marche e Lombardia.
Il codice identificativo nazionale è nato per sostituire il codice CIR (Codice Identificativo Regionale).
Il codice CIN è un identificativo alfanumerico strutturato in diverse parti, ognuna con un significato preciso:
Un esempio di codice CIN potrebbe essere strutturato come segue: IT 039 007 B1 00000.
Il codice CIN entra in vigore il 3 settembre 2024, data a partire dalla quale il suo utilizzo sarà obbligatorio in tutte le regioni italiane. Le diverse tipologie di strutture ricettive avranno 60 giorni di tempo per adeguarsi alla normativa vigente.
Il termine di 60 giorni per l’adeguamento è iniziato il 3 settembre 2024 con la pubblicazione dell’avviso in Gazzetta Ufficiale, confermando l’operatività sia della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) che del portale telematico del MITUR per l’assegnazione del CIN a tutte le strutture ricettive delle varie regioni italiane.
L’entrata in vigore del Codice Identificativo Nazionale (CIN) comporterà la sostituzione del Codice Identificativo Regionale (CIR). Entrambi i codici svolgono una funzione simile, ma la differenza principale risiede nel fatto che il CIN, oltre a sostituire il CIR, alimenterà una banca dati nazionale con informazioni su tutte le proprietà e strutture turistiche in Italia.
Il proprietario o gestore della struttura, con l’autorizzazione del proprietario, deve presentare una richiesta specifica al Ministero del Turismo tramite il portale BDSR. La richiesta deve essere presentata esclusivamente online, utilizzando le credenziali digitali SPID o la Carta d’Identità Elettronica (CIE).
È obbligatorio allegare:
Se si tratta di una struttura gestita in forma d’impresa, è necessario inserire il codice ATECO di appartenenza.
Se l’attività non è gestita in forma imprenditoriale e non dispone di partita IVA, selezionare la casella “assente” quando viene richiesto il codice ATECO.
Nel caso di una nuova struttura, è necessario prima presentare una richiesta a livello regionale prima di poter richiedere il codice CIN.
Le sanzioni previste per il mancato rispetto delle norme relative al Codice Identificativo Nazionale (CIN) variano a seconda del tipo di violazione commessa:
Tutto ciò che riguarda l’applicazione e il controllo del codice CIN per le strutture ricettive turistiche, così come della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), sarà regolato e controllato dai comuni competenti e dalle autorità di pubblica sicurezza. Tali enti avranno il compito di verificare e garantire che le strutture ricettive e gli affitti brevi operino nel rispetto delle disposizioni normative.
Prova subito l’app di Check-in Scan
Se sei proprietario, ricorda che con Check-in Scan puoi effettuare la registrazione automatica degli ospiti e inviare le comunicazioni del modulo alloggiati alle autorità in modo completamente automatico.